Pignoramento mobiliare e Pignoramento immobiliare: di cosa si tratta
Il pignoramento è un atto di aggressione verso il patrimonio di un soggetto da parte di un suo creditore.
Ciò significa che la legge autorizza un creditore che non è stato pagato a mettere le mani direttamente nel vostro portafogli o sui vostri beni per rientrare del suo credito, degli interessi per il ritardo e delle spese che ha sostenuto per recuperare ciò che voi non avete pagato.
L’ordinamento prevede tre modi per aggredire il vostro patrimonio: il pignoramento mobiliare – per aggredire i vostri beni mobili (es. automobile, televisione, mobili di casa, elettrodomestici, gioielli, etc), il pignoramento immobiliare – per rivalersi sui vostri beni immobili (case, box, terreni, capannoni, etc) e il pignoramento presso terzi – che aggredisce i vostri conti correnti, pensioni o stipendi.
Il pignoramento presso terzi è l’unico che consente di accedere direttamente al conto corrente, per esempio: significa che il creditore potrà impossessarsi direttamente del vostro saldo attivo (con le limitazioni previste dalla legge, ovviamente).
Le altre due tipologie, invece, consentono al creditore unicamente di gravare alcuni beni di vostra proprietà ma, per ottenere la liquidità necessaria al saldo, sarà necessario metterli all’asta e venderli.
Tutti questi procedimenti devono essere svolti sotto il controllo e la direzione del Giudice che deve verificare la regolarità formale delle iniziative dei creditori.
Ferma restando la necessità di rivolgersi ad un professionista per l’analisi della situazione, ci sono alcuni elementi che è bene conoscere per comprendere meglio la situazione e che è possibile controllare autonomamente.
1) Presupposto indispensabile affinchè un pignoramento vada a buon fine, è la presenza di un titolo esecutivo cioè di un documento che racchiuda, per iscritto, il vostro credito: per esempio una sentenza del Giudice, un decreto ingiuntivo, una cambiale, l’atto di un notaio).
2) Questo documento, da solo, non basta per procedere al pignoramento: deve contenere l’ordine a tutti gli Ufficiali Giudiziari di mettere in esecuzione il titolo. Questo comando, chiamato “formula esecutiva”, è contenuto in un timbro o un’ulteriore pagina allegata al documento che costituisce il titolo ed è sempre indispensabile verificarne la presenza!
3) Il titolo con la formula esecutiva va notificato al debitore. La notifica può avvenire tramite gli Ufficiali Giudiziari (a mani o per posta) oppure, se diretta ad un’azienda, via pec.
4) Alla notifica del titolo con la formula esecutiva, può essere allegato anche l’atto di precetto cioè il “riassunto” di tutto ciò che bisogna pagare compresi gli interessi e le spese. La notifica del precetto è obbligatoria e il pignoramento dovrà obbligatoriamente avvenire entro 90 giorni dalla notifica di questo atto. Se non vi si procede, il precetto va notificato nuovamente.
Verificare la presenza di questi elementi e prenderne consapevolezza può essere un buon modo per verificare la regolarità formale delle aggressioni al patrimonio.